È difficile dedicare il giusto tempo alla pronuncia corretta delle parole, anche se è l’elemento che più spesso ostacola la comprensione con i parlanti nativi. Davanti ad un errore di coniugazione o di sintassi, infatti, si capisce comunque quello che il parlante voleva dire ma quando si sbaglia la pronuncia delle parole si possono creare dei veri malintesi. Per saper parlare, quindi non basta capire una lingua, bisogna notare come si pronunciano le parole e fare tanta pratica.
L’italiano "si legge come si scrive" (per gli italiani) ma questo non basta per garantire una pronuncia corretta: ci sono gli accenti, le vocali chiuse e aperte, le intonazioni, le doppie e suoni che non sono comuni in tutte le lingue. Anche quando ci si fa caso, non è semplice segnarsi la pronuncia delle parole perché dovremmo saper usare l’alfabeto fonetico per essere precisi e non basterebbe comunque. Ancora una volta, però, lo smartphone viene in nostro soccorso: ci permette sia di registrare la pronuncia di parole e frasi sia di esercitarci finché non è perfetta.
Grazie allo Speech-To-Text (STT), una funzione della tastiera di Google Gboard, è possibile “scrivere parlando” e cioè dettare al proprio smartphone quello che si vuole scrivere. Lo STT funziona come un messaggio vocale ma non è esattamente la stessa cosa: permette di trascrivere il nostro parlato all’interno di ogni applicazione e di ogni schermata, sia questa un’app di messaggistica, un social network o un browser web.
L’utilizzo dello STT dà occasione di prestare più attenzione alla pronuncia: si parla, si legge ciò che è stato scritto e ci si assicura che le singole parole corrispondano a ciò che si aveva intenzione di dire; se non è così, si riprova. In questo modo, anche in assenza dell’insegnante si può migliorare la propria consapevolezza fonetica e competenza orale.
Questo strumento è anche particolarmente utile per chi fatica a scrivere perché permette di partecipare ad interazioni scritte senza che sia richiesta la manualità fine della scrittura a mano e senza lo sforzo di trovare ogni lettera sulla tastiera della scrittura digitale. Ciò si rivela particolarmente utile con studenti che non hanno un elevato livello di istruzione, come molti dei nostri.
Google Keep può essere molto di più di una raccolta di post it digitali. Oltre ad appuntarvi la spesa, infatti, permette di fare dei disegni e di aggiungere brevi audio, fotografie e immagini cercate in rete. Diventa, quindi, il perfetto taccuino di viaggio quando si è in un paese straniero perché permette di realizzare un dizionario personalizzato.
Immaginate di essere germanofoni e di aver pensato per tutta la vostra vita che il vostro piatto italiano preferito si chiamasse “bruscetta”. Entrate in un ristorante, chiedete una bruscetta e il cameriere vi guarda perplesso finché non indicate sul menu la parola “bruschetta” e allora lo sentite esclamare: «ah! una bruschetta!». Capite solo allora di aver sempre sbagliato la pronuncia. Appena rimasti soli andate su Keep e vi fate una nota audio con la pronuncia corretta, poi scattate una foto alla vostra bruschetta e l’aggiungete alla nota. Vedrete che non ve ne scorderete più.
Inoltre, mentre pronunciate il vostro appunto Keep lo trascrive in automatico, offrendo l’occasione di ragionare sull’ortografia e sulla pronuncia: se lo scrive diversamente da come dovrebbe (e avete impostato Gboard sulla lingua che state usando) probabilmente non lo state pronunciando come lo pronuncerebbe un madrelingua. Non vi resta che ascoltare ancora la registrazione e fare pratica fino a diventare perfetti!